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La Sindrome dell’Impostore: Oltre l’Inganno della Paura



 

"Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili." 

— Seneca 

 

La sindrome dell’impostore è un fenomeno psicologico per cui individui capaci e competenti si sentono immeritevoli del proprio successo, temendo di essere smascherati come "impostori". È una trappola mentale che intrappola nella paura di non essere all’altezza, generando ansia e autosabotaggio.

Sul tema trovo delle pubblicazioni di Giorgio Nardone e Roberta Milanese molto calzanti ed interessanti, all'interno delle quali offrono chiavi di lettura preziose per comprendere e superare questa dinamica, svelando le illusioni che alimentano questa percezione distorta di sé. 

 


La Trappola della Paura: il Paradosso del Successo 

 

Giorgio Nardone, nel suo libro La paura di vincere, descrive come il timore del successo possa diventare un limite più grande di quello del fallimento. Chi soffre della sindrome dell’impostore tende a pensare che i propri traguardi siano frutto del caso, di un errore di valutazione altrui o di circostanze favorevoli. Più si ottengono successi, più cresce l’ansia di essere scoperti come inadeguati. Questo meccanismo è una tipica psico-trappola — termine che Nardone usa per descrivere quei circoli viziosi in cui le persone restano impigliate senza accorgersene. 

 

La mente costruisce un cortocircuito: da un lato si ricerca il riconoscimento, dall’altro si teme che questo non sia autentico. Così si cade in un paradosso: il successo, invece di rafforzare l’autostima, diventa una fonte di stress. 

 

L’Inganno della Percezione: il Potere delle Convinzioni 

 

Roberta Milanese, in L’ingannevole paura di non essere all’altezza, spiega come la nostra percezione della realtà sia influenzata dalle convinzioni che alimentiamo. Chi soffre della sindrome dell’impostore non è necessariamente meno capace degli altri, ma è vittima di una costruzione mentale che lo porta a sottovalutarsi. Questa distorsione cognitiva si nutre di confronti continui con gli altri e di standard irraggiungibili di perfezione. 

 

Un aspetto interessante che la Milanese evidenzia è la tendenza a interpretare i propri punti deboli come limiti invalicabili, invece che come risorse potenziali. È il paradosso della vulnerabilità: più si cerca di nascondere o eliminare le proprie insicurezze, più queste prendono il sopravvento. Il cambiamento avviene quando si impara a considerarle come parti integranti di sé, trasformandole in punti di forza. 

 

Dalla Paura alla Rivincita: Strategie per Uscire dalla Trappola 

 

Se la sindrome dell’impostore è un inganno della mente, allora il primo passo per superarla è smascherare questo inganno. Nardone e Milanese propongono approcci strategici per rompere il circolo vizioso: 

 

1. Sperimentare il successo come un processo, non come un giudizio. Anziché focalizzarsi sul timore di essere valutati, è utile concentrarsi sul fare esperienza diretta delle proprie capacità, senza l’ossessione di dimostrare qualcosa. 

  

2. Smontare le proprie credenze limitanti. Spesso, chi soffre di questa sindrome è prigioniero di pensieri rigidi ("se non sono perfetto, non valgo"), che possono essere messi in discussione attraverso esperimenti comportamentali che dimostrino il contrario. 

 

3. Accettare l’errore come parte della crescita. La paura di non essere all’altezza si alimenta del terrore di sbagliare. Imparare a considerare l’errore come un’opportunità, e non come una conferma dell’incapacità, è fondamentale per liberarsi dalla sindrome dell’impostore. 

 

4. Utilizzare la vulnerabilità come risorsa. Come suggerisce Milanese, riconoscere i propri punti deboli e farne un punto di forza aiuta a costruire una sicurezza autentica, non basata su un’immagine idealizzata di sé. 

 

5. Adottare il principio dell’"azione che precede la convinzione". Invece di aspettare di sentirsi sicuri prima di agire, è spesso proprio l’azione a generare fiducia in sé stessi. L’esperienza diretta del proprio valore spezza il circolo della paura. 

 

Il Coraggio di Essere Se Stessi 

 

La sindrome dell’impostore è una prigione invisibile che ci costruiamo da soli, alimentata da aspettative irrealistiche e paura del giudizio. Ma come ci insegnano Nardone e Milanese, non è la realtà a ingannarci, bensì il modo in cui la interpretiamo. 

 

Superare questa trappola non significa diventare perfetti, ma accettare il fatto che la nostra autenticità vale più di qualsiasi conferma esterna. È nella capacità di convivere con i propri limiti, trasformandoli in opportunità, che si trova la vera sicurezza. 

 

"Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto." 

— Thomas Jefferson


Bibliografia:

Nardone, G. (2013). Psicotrappole ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli: imparare a riconoscerle e a combatterle. Ponte alle Grazie.

Nardone, G. (2024). La paura di vincere.  Aggirare il più subdolo dei nostri limiti. Ponte alle Grazie.

Milanese, R. (2020). L’ingannevole paura di non essere all’altezza. Strategie per riconoscere il proprio valore. Ponte alle Grazie.

Milanese, R. (2024). La rivincita dei punti deboli. Dal perferzionista all'insicuro, le strategie per trasformare i nostri limiti in superpoteri. Ed. Rizzoli.

 

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